venerdì 6 giugno 2008

La stagione della Speranza



"Ritengo che sarebbe scientificamente assai grave se un giorno dovessimo scrivere la storia della mafia come certa sinistra ha scritto la storia del fascismo: di un pugno di criminali, cioè, che tiene in soggezione un popolo che non vorrebbe sottomettersi ma vi è costretto dal terrore o da un passato di rassegnazione". (Nando dalla Chiesa, da Delitto imperfetto)


Lo scorso fine settimana, approfittando del ponte festivo del 2 giugno, per la prima volta nella mia vita, sono stato in Toscana.
Nello specifico sono stato a Follonica dove alcuni "amici", principalmente blogger della Rete, avevano organizzato un Meeting con Nando dalla Chiesa.

Questi, conosciutisi sul suo blog, si incontravano per la prima volta fisicamente per il piacere di potersi confrontare e poter scambiare con il Prof. qualche chiacchiera ed elaborare strategie comuni e condivise per meglio affrontare il futuro prossimo.

Vorrei immediatamente scrivere qualcosa sulle impressioni e sulle sensazioni che una persona simile ha suscitato in me, innescando una serie di reazioni psicologiche che non mi sarei immaginato di poter provare, e dovute unicamente alla genuinità, alla forza, alla bontà con cui sono stati diffusi certi messaggi.

E l'unico motivo per il quale posticipo tale "confessione" è proprio per il carattere assolutamente innovativo e strategico, oltre che di vitale importanza, dell'idea che, attraverso il suo blog, Nando vuole lanciare: La Scuola di Formazione Politica Antonino Caponnetto.

In una età nella quale solo gli stolti restano convinti in modo perdurante delle loro idee e che pensano che la Verità sia resa a noi cittadini solo da uno schieramento politico, possibilmente quello a loro preferito, e che quelli che contestano criticamente ciò che accade sono solo degli "irresponsabili, che non vogliono bene al Paese" perchè "sono accecati dall'invidia" non dando alcun contributo ad uscire dalle "emergenze", penso che un simile progetto, oltre alla meraviglia per il suo carattere di novità, sia assolutamente condivisibile e da perorare per provare a recuperare, tutti insieme, quella dimensione che riporti la Politica ad un livello Alto, che sia "restaurata" nei suoi valori e principi fondamentali, che si recuperi l'etica e quell'indissolubile convinzione che essa sia Lo strumento per meglio ottemperare alle esigenze e ai fabbisogni del "popolo sovrano" in nome del quale la "res pubblica" deve essere amministrata da coloro i quali devono essere chiamati a rappresentarci con lealtà e probità.

Ma che soprattutto oggi in una società dove la Formazione è inesistente, la Cultura e la Meritocrazia degli optional da contrabbando, che il miglior bigliettino da visita per accedere nel "Palazzo dei bottoni" è la fedina penale sporca o gli interessi economici consistenti che sappiano controbilanciare i ricatti e i compromessi che coinvolge tutti, in modo spregiudicato, a cui bisogna scendere per poter avere "voce" nelle agende politiche, ecco che questa Scuola di Formazione rappresenta una chiave di volta fondamentale non solo per rompere con le recenti, consunte, immorali tradizioni e abitudini politiche, scardinandole, ma vuole anche essere un elemento costruttivo e rigenerante attraverso la quale una generazione possa riscattare gli errori dei propri padri e rappresentare una speranza e una certezza per chi verrà dopo di noi affinchè si possa evitare anche solo di pensare che "si sapeva ma non si è fatto niente per migliorare lo stato delle cose".

Il nome di Antonino Caponnetto è poi probabilmente, anzi sicuramente, la garanzia migliore della serietà e della bontà di un qualcosa di veramente straordinario, che possa scatenare un "pacifico terremoto" all'interno di ogni organo politico ed istituzionale, che non poteva non partire da una persona altrettanto mirabile ed eccezionale come Nando dalla Chiesa che emana "profumo di libertà e di giustizia".

Antonino Caponnetto, il giudice che fece instancabile apostolato civile negli ultimi anni della sua vita. “Antonino Caponnetto” per dire con un solo nome -senza possibili dubbi per nessuno- quali sono i valori di riferimento: pace, giustizia, solidarietà, legalità, Costituzione, antimafia, democrazia, etica pubblica. Tutto ciò di cui il centrosinistra (ma anche il centro - destra e la politica tutta) ha bisogno come il pane e che sembra avere dimenticato, al punto che è diventato perfino difficile trovare chi sia in grado di parlarne con credibilità. Antonino Caponnetto per indicare valori da promuovere e presidiare, non per fare una scuola di formazione legata a questa o quella cordata, senza capire quale ne sia l’anima.
La Scuola di Formazione Politica “Antonino Caponnetto” sarà aperta e presentata sabato 12 luglio. Sarà una grande giornata per la democrazia. ..E vi assicuro che ne trarrete felicità e ottimismo. (Nando dalla Chiesa, dal suo blog)

Anche su Antonino Caponnetto si potrebbero spendere tantissime parole e tantissime riflessioni in nome della Testimonianza che incarna nella lotta alla mafia, del ruolo splendido che ebbe come Capo del Pool Antimafia nel quale operarono Falcone e Borsellino prima che questo fosse smantellato dal suo successore Antonino Meli e la cui condotta, secondo alcuni, contribuì ad inaugurare la "Stagione delle Stragi", ma le uniche parole che oggi, con amore, voglio far rivivere sono quelle che pronunciò al funerale di Paolo Borsellino, nel luglio del 1992, e racchiuse nella cosiddetta Preghiera laica ma fervente che anticipa il video, molto noto, nel quale si mostra come furono accolti i politici di allora alla cerimonia religiosa di commiato del magistrato Borsellino.



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